Da "Il sole 24 ore"
Luigi Di Giosaffatte

Luigi Di Giosaffatte

Direttore Generale

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Telefono: 085 4325545 - 3386951916
Email: l.digiosaffatte@confindustriachpe.it

Cari Associati,

si è svolta ieri l'audizione di Confindustria sul DL n.23/20 (Liquidità) davanti alle Commissioni riunite Finanze e Attività Produttive della Camera.

Il provvedimento mette in campo un insieme di misure per garantire flussi di liquidità alle imprese, prorogare i versamenti erariali e contributivi e rafforzare la capacità di resilienza del tessuto produttivo, anche attraverso condivisibili interventi in materia di crisi d'impresa e diritto societario.

Nel complesso gli interventi, come evidenziato da Confindustria, non sono ancora sufficienti per contrastare l'impatto pesantissimo che la pandemia sta provocando sul tessuto produttivo italiano, il cui fabbisogno di liquidità nel 2020, provocato dalla caduta dell’attività economica e dei fatturati, è stimato in 57 miliardi con fine dell’epidemia a giugno e 138 miliardi con fine epidemia a dicembre.

Per garantire l'efficacia delle misure è pertanto necessario accelerarne l'operatività e semplificarne l'accesso prevedendo, già in occasione di eventuali modifiche al provvedimento durante l’iter di conversione, di inserire meccanismi di autocertificazione da parte delle imprese per quanto concerne sia i requisiti di accesso alle garanzie, sia la destinazione delle risorse ottenute per le finalità previste dal Decreto. Dalla celere implementazione delle misure di sostegno individuate, deriva, infatti, l'efficacia del provvedimento.

Inoltre, Confindustria ha sottolineato la necessità che, in vista del DL di prossima emanazione, Governo e Parlamento completino e rafforzino gli strumenti di sostegno alle imprese, ampliandone eventualmente il mix e rifinanziando il Fondo di garanzia affinché disponga di risorse sufficienti per coprire tutte le operazioni, ma anche che mettano in campo meccanismi volti a sostenere la patrimonializzazione e capitalizzazione delle imprese.

Infine, abbiamo richiamato l'urgenza di una accelerazione dei pagamenti da parte delle PA e dell’utilizzo di eventuali crediti di imposta, incidendo significativamente sui vincoli che ne frenano la fruizione a partire dal limite massimo annuo per le compensazioni orizzontali, e tempi più celeri per il recupero dei crediti, specie quelli IVA.  

IL DIRETTORE GENERALE

Luigi Di Giosaffatte

Martedì, 28 Aprile 2020 16:18

Approvvigionamenti mascherine e DPI

Cari Associati,

in merito al tema affrontato nell'Ordinanza n.11/2020 rivolta a tutelare il consumatore prevedendo prezzi massimi di vendita al consumo per le mascherine chirurgiche, Confindustria, con apposita circolare del Direttore Generale, ci ha evidenziato alcuni aspetti relativi agli approvvigionamenti di mascherine e DPI.

In particolare, sempre secondo Confindustria, è da ritenere che il prezzo finale di 0,50 euro fissato dall’Ordinanza si applichi alla vendita al consumo e quindi non alle transazioni tra imprese, salvaguardando così gli importatori e le imprese che nel pianificare la riapertura hanno già investito per importare a costi più alti.

Vi ricordo che gli Accordi Quadro e le offerte in vigore sono consultabili al seguente link: https://www.confindustria.it/coronavirus/info-dpi e che l’assistenza informativa per gli associati è garantita dai nostri uffici (085.432551 – dr.ssa Marilena Mariani).

Confindustria continuerà inoltre a definire nuovi Accordi con l’obiettivo di mettere a disposizione del sistema industriale italiano il più alto numero di mascherine e DPI alle migliori condizioni possibili.


Vi segnalo infine che, relativamente alle imprese che si sono riconvertite e che ci hanno manifestato la loro preoccupazione dovuta al fatto che, a fronte del prezzo massimo delle mascherine e della loro struttura dei costi difficilmente riusciranno a mantenere la nuova attività, Confindustria ha assicurato che effettuerà un confronto con il Commissario per l’emergenza per individuare possibili soluzioni.

IL DIRETTORE GENERALE

Luigi Di Giosaffatte

Cari Associati,

il DPCM 26 aprile 2020 (v. allegato n. 1) detta le misure per la fase 2 dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, che avrà inizio il prossimo 4 maggio. Le nuove misure si applicheranno fino al 17 maggio.

In particolare, secondo le indicazioni di CONFINDUSTRIA, il DPCM:

  • dispone un nuovo elenco di Codici ATECO (All. 3 al DPCM), che individua le attività produttive industriali e commerciali che, a partire dal 4 maggio 2020, potranno ripartire. Le attività che, in virtù del nuovo Allegato 3, non potranno riavviare la produzione possono proseguire se organizzate in modalità a distanza o lavoro agile. Invece, le imprese che riprenderanno le attività il 4 maggio, a partire dal 27 aprile 2020 possono svolgere tutte le attività propedeutiche alla riapertura, tra le quali le attività funzionali all’attuazione dei protocolli di sicurezza anti-contagio (es. sanificazione, pulizia, definizione percorsi ingresso e uscita, approvvigionamento DPI, installazione dispenser disinfettanti, organizzazione degli spazi comuni), nonché ogni altra attività indispensabile a garantire l’effettivo riavvio della produzione al 4 maggio (es. manutenzione, attività conservativa, accensione macchinari, approvvigionamenti). Inoltre, stando al tenore letterale della disposizione, le attività propedeutiche alla riapertura del 4 maggio possono essere intraprese liberamente, cioè senza che sia necessaria la preventiva comunicazione al Prefetto;
  • dispone la prosecuzione dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali, nonché delle attività di produzione, trasporto, commercializzazione e consegna di farmaci, tecnologia sanitaria, dispositivi medico chirurgici, prodotti agricoli e alimentari, nonché di ogni attività comunque funzionale a fronteggiare l’emergenza;
  • subordina lo svolgimento delle attività consentite al rispetto del Protocollo di sicurezza anti-contagio negli ambienti di lavoro, nonché, per i rispettivi ambiti di competenza, al Protocollo di regolamentazione per i cantieri e a quello per i settori del trasporto e della logistica. La mancata attuazione dei Protocolli che non assicuri adeguati livelli di protezione determina la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza;
  • conferma la possibilità di modificare l’elenco dei Codici ATECO di cui al nuovo Allegato 3 con decreto del MISE prevedendo, per le attività che dovessero risultare sospese per effetto di tali modifiche ovvero per altre cause, il completamento delle attività necessarie alla sospensione entro 3 giorni dall’adozione dell’eventuale DM di modifica o del provvedimento di sospensione;
  • per le attività produttive che al 4 maggio resteranno sospese, conferma la possibilità, previa comunicazione al Prefetto, di accedere ai locali aziendali per lo svolgimento di attività di vigilanza, conservative e di manutenzione, gestione dei pagamenti, di pulizia e sanificazione, nonché di spedizione verso terzi di merci giacenti in magazzino e di ricezione in magazzino di beni e forniture;
  • conferma che il trasferimento della merce può essere effettuato sia con mezzi propri, che utilizzando terzi trasportatori.

Quanto invece alla situazione fino al 3 maggio prossimo, salvo quanto già indicato in merito alle attività propedeutiche alla riapertura, rimangono valide le misure del DPCM 10 aprile 2020 su:

  • le attività e i servizi c.d. essenziali (compreso il relativo Allegato), nonché le attività funzionali ad assicurare la continuità delle filiere delle attività e dei servizi consentiti e le attività comunque funzionali a fronteggiare l’emergenza;
  • le attività di rilevanza strategica per l’economia nazionale. Sul punto, faccio seguito alla mia di ieri sull’interpretazione che i Ministri dello Sviluppo economico, della Salute e delle Infrastrutture e Trasporti hanno fornito sul concetto di "attività di rilevanza strategica per l'economia nazionale", per informarVi che il Ministero dell’Interno ha adottato una Circolare (v. All. n. 2) che recepisce tale interpretazione. Pertanto, rimangono valide le considerazioni condivise in merito alla ripresa, fin da oggi e previa comunicazione prefettizia (nonché nel rispetto dei Protocolli), delle attività la cui prolungata sospensione rischia di determinare riflessi negativi sull'intera economia nazionale;
  • le attività degli impianti a ciclo continuo, la cui interruzione determinerebbe un grave pregiudizio all’impianto o un pericolo a cose o persone, nonché le attività dell’industria della difesa e dell'aerospazio;
  • nell’ambito delle attività sospese, la possibilità di accedere ai locali aziendali per lo svolgimento di attività di vigilanza, conservative e di manutenzione, gestione dei pagamenti, attività di pulizia e sanificazione, nonché spedizione verso terzi di merci giacenti in magazzino e ricezione in magazzino di beni e forniture. E' ragionevole ritenere che tali previsioni si applichino solo alle attività che, in virtù dell’Allegato 3 del nuovo DPCM 26 aprile 2020, rimarranno sospese e che, quindi, non potranno riavviare la produzione al 4 maggio;
  • nell’ambito delle attività sospese, a prescindere dalla riapertura il 4 maggio, la possibilità di proseguire se organizzate in modalità a distanza o lavoro agile.

Infine, si segnala che, a partire da oggi, il nuovo DPCM affida alle Regioni il monitoraggio sull’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e prevede, al riguardo, un aggiornamento giornaliero al Ministero della Salute, all’ISS e al Capo del Dipartimento della Protezione civile. In caso di aggravamento del rischio sanitario a livello regionale, il Presidente della Regione interessata può proporre al Ministero della Salute l’adozione di misure restrittive di contenimento per le attività produttive.

IL DIRETTORE GENERALE

Luigi Di Giosaffatte

Cari Associati,

Vi informo che, in risposta a una richiesta del Ministro dell'Interno, i Ministri dello Sviluppo economico, della Salute e delle Infrastrutture e Trasporti hanno fornito alcune indicazioni sul concetto di "attività di rilevanza strategica per l'economia nazionale" contenuto all'art. 2, co. 7 del DPCM 10 aprile (in allegato).

Infatti, recependo una sollecitazione pervenuta da Confindustria, il documento evidenzia che la formula sopra richiamata vada riferita non soltanto al perimetro dei cd. golden power - e alle imprese interessate da tali poteri speciali - bensì anche a quelle imprese che svolgono attività la cui prolungata sospensione rischia di determinare riflessi negativi sull'intera economia nazionale.

Più in particolare, le imprese in questione sono identificate con quelle le cui attività sono prevalentemente orientate all'export e la cui prolungata sospensione, quindi, rischia di far perdere al nostro Paese quote di mercato. Inoltre, possono essere ricondotte sempre al concetto di rilevanza strategica quelle attività del settore costruzioni che riguardano interventi volti al contrasto del dissesto idrogeologico e nel campo dell'edilizia residenziale pubblica, scolastica e penitenziaria.

Pertanto, previa comunicazione prefettizia, la ripresa delle attività sopra richiamate sarà possibile già a partire dal 27 aprile, fermo restando le previsioni di cui al Protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento del virus COVID-19 negli ambienti di lavoro, relativo a tutti i settori produttivi e al Protocollo di regolamentazione per il contrasto e il contenimento del virus COVID-19 nei cantieri, sottoscritti il 24 aprile scorso.

IL DIRETTORE GENERALE
Luigi Di Giosaffatte

 Cari Associati,

come sapete ieri mattina è stato condiviso con il Governo, le altre Organizzazioni di rappresentanza dei datori di lavoro e Cgil, Cisl, Uil, l’aggiornamento del Protocollo sulle misure di Salute e sicurezza firmato lo scorso 14 marzo.

Il Governo, con l'obiettivo di rimodulare le misure di contenimento adottate sinora e dare l'avvio alla cosiddetta fase 2, sulla base delle analisi condotte a diverso titolo da parte del Comitato Tecnico Scientifico, dell'Inail, dell'Istituto Superiore di Sanità, e del documento tecnico elaborato dal Governo stesso sull’ipotesi di rimodulazione delle misure contenitive in relazione al trasporto pubblico collettivo terrestre, nell’ottica della ripresa del pendolarismo, ha invitato le Parti Sociali a valutare quanto proposto e a condividere un Accordo di integrazione del Protocollo originario.

Pur nella conferma della struttura del Protocollo originario, il nuovo documento introduce alcune disposizioni tra le quali si evidenzia:

- in premessa, la previsione del fatto che la mancata applicazione del Protocollo - da cui derivi l’impossibilità di garantire adeguati livelli di protezione - determina la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni. Ovviamente, la misura potrà essere adottata a giudizio delle autorità di vigilanza;
- il rientro in azienda di chi si è ammalato è condizionata al rilascio del certificato medico di avvenuta negativizzazione del tampone;
- il datore di lavoro deve collaborare con le Istituzioni che decidano, in zone particolarmente a rischio, di adottare misure specifiche (come l’effettuazione del tampone);
- la collaborazione tra le committenti e le imprese, e di entrambe con le autorità terze nella lotta al contagio;
- la vigilanza del committente sul rispetto delle disposizioni anche riguardo al personale delle imprese terze che operano nei locali/cantieri del committente stesso;
- l'iniziale sanificazione straordinaria al momento della ripresa per le imprese in zone maggiormente endemiche o in presenza di casi sospetti di COVID19;
- l'adozione della mascherina nei luoghi comuni come tendenziale (“di norma”) quale regola generale aggiuntiva rispetto all’obbligo già esistente nei casi di distanza inferiore a 1 metro;
- favorire lo smart working, con sostegno da parte del datore di lavoro;
- il distanziamento sociale attraverso interventi degli spazi e del tempo;
- l'attenzione alle modalità di trasporto per il raggiungimento del luogo di lavoro e del domicilio (preferenza per il mezzo privato o messa a disposizione, con le dovute cautele, di mezzi aziendali);
- il medico competente, pur nel rispetto delle disposizioni dell’Autorità, potrà suggerire mezzi diagnostici (es. tamponi) se lo riterrà utile;
- l'opportuno coinvolgimento, per la ripresa, del medico nella individuazione dei lavoratori fragili (anche in relazione all’età) e per il reinserimento di quelli con pregressa infezione da COVID19;
- la necessità, per il reinserimento dopo la malattia, di effettuare una visita anche a prescindere dalla scadenza del termine dei 60 giorni previsti dall’art. 41, comma 2, lett. e-ter del Dlgs 81/2008) (confermando quindi che si tratta di una misura non prevista dal Dlgs 81/2008);
- il Comitato dell’art. 13, che si conferma dover essere costituito in azienda. In mancanza, potrà essere istituito al livello territoriale; le parti firmatarie del Protocollo nazionale potranno costituire, al livello territoriale o settoriale, Comitati anche con il coinvolgimento di soggetti pubblici (ASL, etc).

Un caro saluto.

IL DIRETTORE GENERALE
Luigi Di Giosaffatte

Martedì, 21 Aprile 2020 17:50

Garanzia SACE - Avvio dell'operatività

Cari Associati,

vi informo che è stata avviata l'operatività di “Garanzia Italia”, il nuovo strumento per sostenere, attraverso la garanzia di SACE e la controgaranzia dello Stato, la concessione di finanziamenti alle imprese danneggiate dall’emergenza Covid-19, come previsto dall'articolo 1 del Decreto Legge n. 23/20 (cosiddetto DL Liquidità). Di seguito il link ai comunicati stampa di SACE e di ABI con i quali viene data notizia dell'avvio:

Il portale dedicato all'inserimento da parte delle banche delle richieste di garanzia è disponibile sulla pagina www.sacesimest.it/coronavirus/garanzia-italia, dove si trova anche un simulatore che fornisce una prima indicazione dell’importo finanziabile.

Vi invio, inoltre, la Circolare ABI sull'avvio dello strumento, che riporta in allegato anche il “Manuale Operativo” e le “Condizioni generali” del contratto di garanzia.

Un caro saluto.

IL DIRETTORE GENERALE
Luigi Di Giosaffatte

Cari Associati,

si è conclusa la seconda edizione dell'indagine di Confindustria sugli effetti del Coronavirus per le imprese italiane elaborata dal nostro Centro Studi che Vi invito a consultare al seguente link https://www.confindustria.it/notizie/dettaglio-notizie/Indagine-sugli-effetti-del-Covid-19-per-le-imprese-italiane

Tra i principali risultati emersi, Vi segnalo che:

  • si è assistito a un netto peggioramento rispetto alla percezione della prima indagine per il numero di imprese che ha subito l’impatto negativo del Coronavirus (97,2% contro il 67,2% della precedente). Il peggioramento si è verificato anche per l’entità del danno subito, le imprese con problemi molto gravi sono salite al 43,7%, contro il 14,4% registrato nella precedente indagine.
  • Il 36,5% dei rispondenti, in seguito all’emanazione dei DPCM del 22 e del 25 marzo, ha dovuto chiudere la propria attività, mentre il 33,8% l’ha chiusa parzialmente.
  • Il 26,4% dei dipendenti totali delle imprese intervistate svolge attualmente la propria attività in smart working, mentre il 43,0% risulta essere inattivo.
  • Il 53,1% dei dipendenti delle imprese intervistate potrebbe dover ricorrere ad ammortizzatori sociali (CIGO, FIS, etc.).

In media, rispetto alla normalità (marzo 2019), si è assistito ad un calo del 32,6% del fatturato e del 32,5% delle ore lavorate con cali visibilmente più marcati per le imprese con meno di 10 dipendenti (con una diminuzione del 39,7% del fatturato e del 37,3% delle ore lavorate).

Un caro saluto.

IL DIRETTORE GENERALE

Luigi Di Giosaffatte

Cari Associati,

vi giro la nota di aggiornamento dell’Area Comunicazione di Confindustria.

Un caro saluto.

IL DIRETTORE GENERALE

Luigi Di Giosaffatte

 

AUSTRIA - CRESCITA NUOVI CASI SOTTO 1%. In Austria la crescita giornaliera delle persone positive al Covid-19 è pari allo 0,9 per cento. Ad oggi le persone trovate positive al coronavirus sono 14.412 (alle ore 11), 5.833 sono attualmente ancora infetti e 8.986 sono guariti (+11 % rispetto a ieri). I decessi totali sono 410. I pazienti ricoverati negli ospedali austriaci sono 968, 3,4 per cento in meno rispetto a ieri. Le persone in terapia intensiva sono 238, 2,6 per cento in più da mercoledì.

BELGIO – QUASI 35 MILA CONTAGI E 5 MILA MORTI. Ieri sono stati registrati 417 decessi, di cui 127 in ospedale e 289 nelle case di riposo (il 49%). Il numero complessivo di morti legati all'epidemia è salito a 4.857. In termini di nuovi casi, il Belgio ieri ha registrato 1.236 positivi che portano il totale per il paese a 34.809. Coronavirus: Belgio, aumentano le vittime in case di riposo.

CROAZIA - 1.791 CONTAGI E 35 VITTIME. In Croazia da ieri il coronavirus ha causato altre due vittime, mentre sono cinquanta i nuovi casi positivi al Covid-19. Lo ha riferito l'Unità di crisi della Protezione civile. I deceduti dall'inizio dell'epidemia sono in tutto 35, mentre il totale dei contagiati ha raggiunto 1.791, inclusi i 529 guariti. La crescita dei nuovi casi positivi al Covid-19 rimane contenuta e lineare, con una media tra i 30 e i 60 nuovi casi al giorno.

FRANCIA – DIMINUITA DEL 25% CREAZIONE NUOVE IMPRESE A MARZO. L'epidemia di coronavirus gela anche la creazione di imprese in Francia. Come ha reso noto l'Insee, a marzo le registrazioni di nuove aziende Oltralpe è diminuita del 25,5%, da 69.500 a 52.000 aziende. La contrazione maggiore riguarda il settore degli alloggi e della ristorazione con una flessione del 37% delle immatricolazioni, mentre è più contenuto il calo nel comparto dell'informazione e della comunicazione (-8,4%). Per tipologia, le microimprese registrano un calo del 20% a 24.500, dopo -7,5% a febbraio, mentre le aziende tradizionali hanno accusato una flessione del 30% a 27.300, dopo +0,8% a febbraio.  

GERMANIA/1 - 315 MORTI E 2.866 NUOVE INFEZIONI, DATO PEGGIORE DA INIZIO EPIDEMIA. La Germania ha registrato 315 nuove vittime nelle ultime 24 ore per complicazioni legate al Covid-19: lo ha annunciato oggi il Robert Koch Institute sul suo sito. È la prima volta che il bilancio giornaliero dei morti con coronavirus in Germania supera le 300 unità dall'inizio dell'epidemia nel Paese. Le nuove infezioni sono invece 2.866, per un bilancio complessivo di 130.450 contagi.

GERMANIA/2 - ANNUNCIATA GARANZIA PUBBLICA FINO A 30 MLD PER IL COMMERCIO. Il governo tedesco ha annunciato l'istituzione di una garanzia   pubblica fino a 30 miliardi di euro nel 2020 a sostegno del commercio, dopo altri aiuti concessi alle imprese a seguito della crisi da coronavirus. Con questa misura, Berlino vuole garantire che gli assicuratori del credito continuino a garantire qualsiasi   inadempienza e contribuiscano a mantenere le catene di approvvigionamento in Germania e nel mondo. Così il ministro delle finanze tedesco, Peter Altmaier.

PAESI BASSI - QUASI 30MILA CONTAGI E 3.315 DECESSI. L'ultimo aggiornamento delle autorità sanitarie olandesi riferisce di 1.061 nuovi contagi da coronavirus accertati nelle ultime 24 ore (ieri erano 734), per un totale di 29.214 dall'inizio dell'epidemia. Sono invece 181 i nuovi decessi, per un totale di 3.315, mentre i ricoveri segnalati sono 182, per un totale di 9.309. Sia i dati dei decessi che quelli dei ricoveri sono in linea con quelli degli ultimi giorni.

POLONIA – DELINEATE MISURE PER FINE LOCKDOWN. La Polonia si appresta ad allentare il regime di lockdown, con la riapertura di parchi e boschi lunedì. Il primo ministro Mateusz Morawiecki deve annunciare oggi i dettagli di un piano per la fase 2 del Paese, che ha registrato ad oggi meno di 8.000 casi di contagio e 286 morti.

PORTOGALLO - OLTRE 18MILA CONTAGI E 629 MORTI. PROBABILE RIAPERTURA PARZIALE A MAGGIO. Sale a 18.841 il bilancio dei casi confermati di coronavirus in Portogallo con 750 nuovi contagi registrati nelle ultime 24 ore, mentre il numero decessi arriva a 629 con 30 morti in più rispetto a ieri. Il governo di Lisbona pensa ad una riapertura parziale delle attività a partire da maggio.

SPAGNA/1 - OLTRE 19 MILA MORTI E 182 MILA CONTAGI. La Spagna ha registrato 551 decessi nelle ultime 24 ore a causa del coronavirus, che portano il totale delle vittime dell'epidemia a 19.130. Lo riferisce il ministero della Sanità. I casi di contagio sono aumentati del 3% a 182.816 dai 177.633 annunciati ieri. Le persone guarite sono 74.797, con un aumento di 3.947 in 24 ore.

SPAGNA/2 - ACCORDO PER REDDITO MINIMO VITALE. Nel governo di coalizione abbiamo finalmente concordato che in questo Paese ci sarà un reddito minimo vitale questo maggio. È quanto annuncia il leader di Podemos e vicepresidente spagnolo Pablo Iglesias. Ora, spiega, resta solo da definire i dettagli di questo sistema di protezione sociale, chiamato a diventare un nuovo diritto fondamentale del nostro stato sociale e della nostra democrazia. Iglesias ha ringraziato il premier Pedro Sanchez per un accordo che dà certezze, stabilendo una scadenza chiara e tangibile, a molte famiglie che attraversano un periodo molto difficile.

UE/1 - VON DER LEYEN, UE CHIEDE SCUSA A ITALIA. È vero che molti erano assenti quando l'Italia ha avuto bisogno di aiuto all'inizio di questa pandemia. Ed è vero, l'Ue ora deve presentare una scusa sentita all'Italia, e lo fa. Ma le scuse valgono solo se si cambia comportamento. C'è voluto molto tempo perché tutti capissero che dobbiamo proteggerci a vicenda. Ma ora Ue è il cuore pulsante dell'Ue. Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento al Parlamento europeo.

UE/2 - VON DER LEYEN, BILANCIO UE SARÀ LA GUIDA DELLA RIPRESA. Il bilancio pluriennale europeo sarà la guida della ripresa. Sarà diverso da quanto immaginato. Ne useremo la potenza per fare leva per investimenti massicci che servono per far ripartire la nostra economia ed il mercato interno dopo il coronavirus. Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

UE/3 - MICHEL, RAFFORZARE MERCATO INTERNO E INDUSTRIA UE. Per uscire dalla crisi causata dal coronavirus serve rafforzare il mercato interno guardando al green deal e all'agenda digitale come priorità, e puntare su una strategia industriale, sostenendo le Pmi e sviluppando di più l'economia circolare. Così il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, illustrando i pilastri per la ripresa al Pe.

UE/4 – PRESENTATA TOOL BOX PER APP DI TRACCIAMENTO. La Commissione europea ha presentato una tool box comune a livello di Ue per l'utilizzazione di applicazioni mobili di tracciamento di contatti e allerta per lottare contro la pandemia del Coronavirus e facilitare la fine progressiva delle misure di confinamento. Secondo la Commissione le App possono completare l'attuale tracciamento manuale dei contatti e contribuire a rompere la catena di trasmissione del virus.

UE/5 - PER APP NO AD USO GEOLOCALIZZAZIONE. Una stima accurata della vicinanza tra dispositivi mobili tramite segnali Bluetooth, senza l'uso della geolocalizzazione: è uno dei principi cardine pubblicati dalla Commissione Ue, ed elaborati in collaborazione con i governi, per lo sviluppo delle app di tracciamento della diffusione del virus. L'installazione delle app deve essere volontaria, afferma Bruxelles, ribadendo che i dati devono essere trasmessi in forma anonima e aggregata. Tra i requisiti chiave, l'interoperabilità delle app tra Stati membri.

UE/6 - PRESENTATE LINEE GUIDA SU ASILO-RIMPATRI, NO RESPINGIMENTO PER CHI CERCA PROTEZIONE. La Commissione Ue ha presentato le linee guida per l'attuazione delle regole europee sull'asilo, sulle procedure di rimpatrio dei migranti, e sui reinsediamenti dei profughi durante l'emergenza del coronavirus. Bruxelles, che non ha competenza sulle operazioni di soccorso in mare e sui porti di sbarco, aveva già tuttavia chiarito che le esenzioni alle restrizioni dei viaggi dai Paesi terzi valgono per quanti necessitano di protezione internazionale o per altri motivi umanitari, secondo il principio di non respingimento.


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CINA / 1 - RESPINTA ACCUSA SU ORIGINE PANDEMIA. La Cina respinge l'accusa che la pandemia del nuovo coronavirus abbia avuto origine in un laboratorio a Wuhan, dove sarebbero stati conservati campioni contagiosi. Il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian, ha citato l'Organizzazione mondiale della sanità e altri esperti medici non precisati, dicendo che non esistono prove che la trasmissione sia iniziata nel laboratorio, né esistono "basi scientifiche" per affermarlo. "Crediamo sempre che questo sia un tema scientifico e richieda la valutazione professionale di scienziati ed esperti medici", ha detto Zhao ai giornalisti. "Solo con una risposta ragionevole la comunità internazionale può vincere questa battaglia", ha aggiunto, "la Cina continua a lavorare con altri Paesi per aiutarsi e sostenersi a vicenda". Pechino ha anche respinto con forza le notizie sul fatto che avrebbe dato con ritardo l'allarme sull'epidemia a Wuhan e sottorappresentato la realtà dei contagi, rallentando la risposta degli altri Paesi.

CINA / 2 - ALITALIA, RIENTRO DI CONNAZIONALI IN ITALIA. "Proseguono le operazioni di rimpatrio di connazionali dall`estero grazie ai voli speciali organizzati da Alitalia in coordinamento con l`Unità di Crisi della Farnesina, anche su aeroporti non serviti abitualmente dalla compagnia". Lo scrive Alitalia in una nota. Fino al 4 maggio voli cargo con la Cina per mascherine.

CINA / 3 - CONTAGIOSI 2-3 GIORNI PRIMA DEI SINTOMI. Le persone che hanno contratto la Covid-19 possono cominciare a emettere particelle del virus SarsCoV2, e quindi essere contagiosi, da due a tre giorni prima di manifestare i sintomi della malattia. Lo indica la ricerca pubblicata sulla rivista Nature Medicine e condotta dall'Università di Hong Kong. I ricercatori, coordinati da Eric Lau, ritengono che le misure di controllo dovrebbero essere calibrate tenendo contro di una "considerevole trasmissione asintomatica".

GIAPPONE / 1 - STATO EMERGENZA ESTESO A TUTTO IL PAESE. Il premier giapponese, Shinzo Abe, ha esteso lo stato di emergenza a tutto il Paese per fare fronte alla diffusione della pandemia di Covid-19. Finora il Giappone ha registrato 9.294 casi di contagio.

GIAPPONE / 2 - PIU' DI 9 MILA CASI E 192 MORTI. Sono ormai più di 9.000 i casi di coronavirus in Giappone. I dati pubblicati stamani dal quotidiano Asahi Shimbun parlano di 548 nuovi casi diagnosticati ieri - 127 a Tokyo e 74 a Osaka - per un totale di 9.441, compresi quelli relativi alla nave da crociera Diamond Princess che a febbraio per due settimane è stata in quarantena nel porto di Yokohama. In Giappone sono 192 i morti con coronavirus, dopo che si sono registrati altri 18 decessi, sei solo a Tokyo. Tra le ultime vittime, si legge, c'è anche un passeggero della Diamond Princess.

INDIA -  12.380 CASI E 414 MORTI DA INIZIO EMERGENZA. Sono 22 i morti registrati in India a causa del coronavirus nelle ultime 24 ore. Lo ha riferito il ministero della Sanità indiano in un aggiornamento della situazione nel Paese dove, dall'inizio dell'emergenza, si contano 414 decessi. Sono inoltre 447 i casi confermati in più da ieri, che portano il totale a 12.380. I guariti sono 1.489, mentre i malati sono ora 10.477. In India è in vigore il lockdown dal 25 marzo. Il primo ministro Narendra Modi ha annunciato nei giorni scorsi la proroga delle misure fino al 3 maggio.

ISRAELE -  12.591 CASI POSITIVI, 140 DECESSI. in Israele sono saliti a 12.591, mentre i decessi sono stati finora 140. Lo ha reso noto oggi il ministero della sanità. Fra quanti sono stati contagiati, 7.339 si curano in casa ed altri 2.624 sono guariti o in fase avanzata di guarigione. Negli ospedali 174 persone sono ricoverate adesso in condizioni gravi. Fra queste, 140 sono in rianimazione.

RUSSIA / 1 - ALTRI 3.348 CASI DA IERI, NUOVO RECORD. La Russia ha confermato altri 3.448 contagi da nuovo coronavirus nelle ultime 24 ore, segnando un nuovo aumento record dei casi accertati in un solo giorno e portando il bilancio complessivo a 27.938 infezioni da Covid-19.
I numeri russi sono ancora relativamente bassi, ma il trend è in costante crescita, con Mosca epicentro del contagio.

RUSSIA / 2 - OFFERTA DI AIUTI SANITARI A USA. La Russia accetterà l'offerta di aiuti fatta dal presidente americano Donald Trump nell'ambito dell'emergenza coronavirus, se necessario, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Trump ieri ha dichiarato che gli Stati Uniti sono pronti ad aiutare la Russia e altri Paesi con ventilatori polmonari prodotti negli stabilimenti americani. La Russia ha già inviato agli Usa attrezzature mediche tra cui anche i ventilatori. "Riteniamo che sia una cosa molto positiva e questa disponibilità del presidente Usa è stata menzionata in una recente telefonata", ha detto Peskov. "Se necessario la Russia accetterà sicuramente questa gentile offerta".

SINGAPORE - ONDA DI RITORNO DI CONTAGI. Singapore, fino a poco tempo fa, veniva considerata un modello da seguire nella sua strategia di contrasto all'epidemia COVID-19. Ma oggi non è più così: un'ondata di ritorno delle infezioni sta mettendo in forte discussione l'azione della città-stato e, in particolare, la sottovalutazione del rischio connesso alle condizioni di vita dei lavoratori migranti. Ieri, per esempio, è stata data notizia di 447 nuovi casi di contagio, che portano il totale a 3.699. Si tratta di un record. Ebbene, tra tutti questi i casi collegati ai lavoratori migranti con permesso di soggiorno, che vengono alloggiati in dormitori con condizioni di vita difficili, sono stati 404.

USA / 1 - OGGI LE DIRETTIVE PER LA RIAPERTURA. Donald Trump comunicherà oggi le nuove linee guida sul coronavirus per la "riapertura" degli Stati Uniti. Lo ha annunciato lo stesso presidente degli Stati Uniti durante una conferenza stampa alla Casa Bianca. "Questi sviluppi incoraggianti ci hanno messo in una posizione molto forte per finalizzare le linee guida per gli stati sulla riapertura del Paese.

USA / 2 - TRUMP, FORSE SUPERATO IL PICCO DI CASI. I dati suggeriscono che la nazione ha superato il picco dei casi di coronavirus: lo ha detto Donald Trump.

Cari Associati,

abbiamo ricevuto numerose richieste di chiarimento sulla reiterazione delle comunicazioni effettuate ai sensi del DPCM 22.03.2020 come modificato dal DM 25.03.2020.

Il dubbio viene ingenerato dalla lettura dell’art.8 del citato DPCM, nella parte ove abroga il DPCM del 22.03.2020. In tale ottica sembra decadere anche la comunicazione precedentemente effettuata dalle aziende. In realtà il DM del 25.03.2020, modificativo del DPCM del 22 marzo, non sembra essere stato abrogato.

Ad ogni buon conto stamane ho personalmente telefonato alle due prefetture per avere chiarimenti su tale dubbio interpretativo. Entrambe mi hanno comunicato che le comunicazioni già effettuate ai sensi del DPCM 22.03.2020 come modificato dal DM 25.03.2020 non vanno reiterate qualora non siano variate le motivazioni addotte nella comunicazione.

A questo punto, non avendo un supporto più ufficiale ed oggettivo ho chiesto alla Task Force nazionale di chiarire questo importante aspetto e, se l’interpretazione data fosse simile a quella fornita dalle nostre prefetture, di aggiungere nelle FAQ di Confindustria anche questa risposta e di segnalare al Governo la possibilità di aggiornare anche le loro FAQ.

Nella tarda mattinata è stata definitivamente chiarita la questione nel senso della NON REITERAZIONE DELLA COMUNICAZIONE. Infatti ci è pervenuta la circolare del Ministero dell’Interno del 14.04.2020, che a pagina 4 definisce che “le comunicazioni già pervenute a codeste prefetture non debbano essere  rinnovate”.

 

Con l’occasione vi allego la citata circolare per altri chiarimenti interpretativi ed i nuovi modelli di comunicazione alle Prefetture di Chieti e di Pescara. Tali modello dovranno essere utilizzati dalle imprese che intendono avviare le attività in base alle nuove causalità ammesse dal DPCM del 10.04.2020.

Vi saluto cordialmente.

IL DIRETTORE GENERALE

Luigi Di Giosaffatte

Cari Associati,

Vi invio una nota che riassume le disposizioni in atto riguardanti l'importazione di mascherine chirurgiche e filtranti e di DPI, evidenziando anche le procedure straordinarie previste per l'import di ciascuna tipologia di prodotto.

Vi allego, inoltre, il documento elaborato dalla Camera di Commercio Internazionale - ICC in collaborazione con l'Area Affari Legislativi di Confindustria contenente 8 Raccomandazioni per le imprese impossibilitate a far fronte agli impegni contrattuali a causa dell’emergenza COVID-19.

In particolare, il documento si riferisce alle ipotesi in cui i contratti in corso di esecuzione abbiano una clausola di forza maggiore e fornisce suggerimenti utili ai fini della corretta applicazione della stessa. Molte delle indicazioni contenute nel documento potrebbero risultare opportune anche nel caso in cui il contratto non contempli la clausola di forza maggiore, fermo restando in ogni caso quanto previsto dalla legge applicabile al contratto.

La nostra confederazione ha precisato che le 8 Raccomandazioni hanno uno scopo puramente informativo, pertanto, risultano sempre fondamentali l’analisi delle previsioni contrattuali, l’individuazione del diritto applicabile al contratto e la valutazione puntale delle circostanze del caso concreto.

Un caro saluto.

IL DIRETTORE GENERALE

Luigi Di Giosaffatte

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