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Giovedì, 23 Gennaio 2020 17:06

Orientagiovani 2020. Aziende a caccia di 205mila giovani tecnici in meccanica, tessile, ICT

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Secondo le previsioni frutto di elaborazioni dell’Area Lavoro, Welfare e Capitale Umano di Confindustria sulla base di dati Istat e Unioncamere – presentate lo scorso 22 gennaio in occasione dell’Orientagiovani nazionale - saranno circa 200mila i posti di lavoro a disposizione nel prossimo triennio (2020-2022) nei settori della meccanica, dell’ICT, dell’alimentare, del tessile, della chimica e del legno-arredo. E' stato rilanciato l’allarme per la distanza tra la formazione dei giovani e i profili che le aziende cercano per le assunzioni. Un divario, è stato sottolineato, che peggiora proprio per la fascia dei più giovani. Confindustria ha stimato che «saranno circa 200mila i posti di lavoro a disposizione nel prossimo triennio (2020-2022) nei settori della meccanica, dell'Ict, dell'alimentare, del tessile, della chimica e del legno-arredo». E che gli imprenditori «cercano con urgenza figure professionali che in più di un caso su tre sono di difficile reperimento» . É stato detto che «addirittura per gli under 29 si farà fatica a selezionarne uno su due». L'offerta formativa è infatti carente soprattutto per le competenze scientifiche e tecniche medio-alte. Nello specifico, le previsioni indicano che saranno 67mila i nuovi posti di lavoro nel settore della meccanica. Di questi, circa un terzo saranno disponibili per professioni manageriali, scientifiche e di elevata specializzazione (come ingegneri, progettisti e specialisti in scienze informatiche) e per professioni tecniche come ad esempio addetti alla gestione dei processi produttivi, specie quelli legati al digitale. Nei settori della chimica, della farmaceutica e della fabbricazione di prodotti in gomma e plastica, si prevede per il prossimo triennio una domanda di lavoro pari a circa 16mila addetti. In questo settore, le professioni tecniche, scientifiche e di elevata specializzazione (come l’analista chimico, il ricercatore farmaceutico e il tecnico di laboratorio) rappresenteranno dalla metà ai due terzi delle figure professionali richieste, con una significativa domanda anche di dottori di ricerca. La domanda di lavoro delle imprese dell’ICT è stimata sui 40mila individui nel triennio 2020-2022. In particolare, in prospettiva le figure più richieste saranno il programmatore, il progettista/sviluppatore di software e app, il data-scientist il progettista di apparecchiature informatiche e loro periferiche e il progettista di impianti per le telecomunicazioni.
Sia i macro-settori della chimica che dell’ICT si caratterizzano per una forte domanda di nuovi posti di lavoro che prescindono dal turn-over dei lavoratori che andranno in pensione. È il caso anche del settore alimentare in cui gli ingressi complessivi entro il 2020 saranno circa 45mila, con una crescita di quasi +15mila rispetto allo scorso anno, con una forte domanda di giovani under29. Significativa inoltre la crescita del fabbisogno del settore tessile, che si attesterà sulle 25mila persone, caratterizzata inoltre da punte di difficoltà di reperimento che superano l’80% per figure tecniche fondamentali come i modellisti. Nel legno-arredo invece, la domanda di lavoro consisterà di quasi 12mila nuovi ingressi con una forte domanda di designer e operai specializzati nella lavorazione del legno.

Ultima modifica il Giovedì, 23 Gennaio 2020 17:10
Claudia Pelagatti

Area Affari Internazionali
Area Education
Segreteria Sezioni Agroalimentare, Sistema Moda

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Email: c.pelagatti@confindustriaabruzzoma.it 

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