Nell'epoca delle iperconnessioni, in uno scenario in continuo mutamento, sono proprio le competenze digitali che necessitano di essere consolidate, attraverso esperienze di formazione indispensabili per agire, in modo critico, attivo e sempre più consapevole, la propria cittadinanza digitale.
Questo è uno dei nuovi obiettivi che si pone la versione digitale di Fare Rete Fare Goal, percorso di orientamento e sviluppo delle competenze trasversali ideato e realizzato presso gli Istituti Secondari Superiori del nostro territorio da Confindustria Chieti Pescara e da Randstad, ormai alla sua sesta edizione.
Questa settimana si sono tenuti 10 percorsi rivolti a 200 studenti pescaresi dell'Istituto Alberghiero "De Cecco", del Liceo Scientifico "Leonardo Da Vinci" e dell'Istituto "Misticoni -Bellisario". La giornata conclusiva è stata condotta ed affidata ad imprenditori e manager di eccellenza del nostro territorio: Alessandro Addari, Presidente Comitato Piccola Industria Chieti Pescara e Amministratore di Top Solutions; Rita Annecchini, Presidente Sezione Sistema Moda di Confindustria Chieti Pescara e Amministratore di Nami; Giorgia De Cecco, Sales e marketing manager Confezioni Mario De Cecco; Poalo De Grandis, Presidente Sezione Servizi Innovativi Confindustria Chieti Pescara e Presidente Polymatic; Roberto Di Domenico, Presidente Sezione Agroalimentare Confindustria Chieti Pescara e Titolare dell'azienda Spiedì e Cinzia Turli, Coordinatrice scientifica TEC Comitato Piccola Industria Chieti Pescara e Umanista d'azienda Lazzaroni SpA.
Dopo aver approfondito il ruolo e la mission di Confindustria e condiviso con gli studenti le loro esperienze professionali e aziendali, gli illustri relatori hanno affrontato il tema della Tutela del made in Italy e della lotta alla contraffazione. Su impulso del Presidente della Sezione Sistema Moda di Confindustria Chieti Pescara si è sviluppata una sinergia con la Sezione Agroalimentare e il Comitato Piccola Industria per responsabilizzare i giovani, i quali risultano da recenti studi la categoria più tollerante rispetto all’acquisto di prodotti contraffatti. Il 41% lo ritiene accettabile e il 15%, in età tra 15 - 24 anni, sostiene di aver acquistato consapevolmente prodotti contraffatti. È importante invertire questa tendenza, proprio a partire dalle giovani generazioni, informandole sulle conseguenze economiche e sociali e sensibilizzandole sul disvalore della contraffazione e sull’importanza di un consumo più responsabile.
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