"Capitale umano, conoscenza e talento: questi i tre pilastri su cui costruire il futuro del paese". Con queste parole il Presidente nazionale di Confindustria ha dato avvio alla venticinquesima iniziativa "Orientagiovani" svolta ieri 22 gennaio all'Auditorium della Tecnica.

Sono stati presentati i risultati della ricerca di Confindustria sul fabbisogno delle imprese nel triennio 2019-2021 in 6 settori chiave del made in Italy: gli imprenditori cercano con urgenza figure professionali che in 1 caso su 3 sono di difficile reperimento a causa della scarsità complessiva dell'offerta formativa, carente soprattutto per le competenze tecnico-scientifiche medio-alte. 

Confindustria è da molti anni impegnata nel dialogo con le scuole, i centri di formazione professionale, gli ITS e le università per favorire nel Paese la diffusione della cultura d'impresa, dell'innovazione didattica e delle partnership tra mondo dell'istruzione e mondo del lavoro. Strumenti concreti per contrastare la dispoccupazione giovanile e far crescere le imprese italiane. In tutta Italia 90 Associazioni industriali in collaborazione con le scuole hanno celebrato altrettanti eventi di orientamento sul territorio. Orientagiovani è la storia dell'impresa di oggi, che aiuta a disegnare l'impresa del futuro. La storia di un'Italia che vuole ripartire con le idee vincenti delle sue migliori energie: i giovani! In allegato articoli dedicati all'evento.

Oggi 23 gennaio il Presidente Vincenzo Boccia è intervenuto nel workshop "Università e impresa in un mondo che cambia: sfide e opportunità per il rilancio del sistema Paese" nell'aula magna dell'Università Campus Bio-Medico di Roma. Un nuovo appuntamento, seguito alla visita del Policlinico e dei laboratori di ricerca delle facoltà universitarie, per fare il punto sul rapporto tra università, ricerca e mondo delle imprese, nel pieno di una congiuntura economica ricca di sfide e incognite.

Dietro al pensiero economico di Confindustria c'è un'idea di società inclusiva e aperta e per realizzarla è indispensabile puntare su una relazione sempre più consolidata tra imprese e università e quindi su idee, conoscenze e competenze.

Fondamentale dunque una formazione moderna specialmente in un Paese come l'Italia caratterizzato dalla mancanza di materie prime.