Da "Il sole 24 ore"
Venerdì, 04 Dicembre 2020 14:00

Presentazione studio “Infrastrutture energetiche per l’Italia e per il Mediterraneo” venerdì 4 dicembre 2020, ore 14.00-16.00, sede Confindustria di Pescara

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In occasione del Consiglio della Sezione Energia presieduta da Giuseppe Maiellare, verrà presentato - in video conferenza - dall’Ing. Modestino Colarusso, rappresentante di Confindustria Energia, lo STUDIO di CONFINDUSTRIA ENERGIA che delinea gli scenari fino al 2030: previsti 110 MILIARDI di investimenti con un ruolo centrale svolto dalla Green Economy.

Non capita spesso di completare uno studio e rendersi conto di come le considerazioni conclusive, forzatamente riscritte a causa del coronavirus, finiscano per diventare più importanti dell’indagine stessa. È quanto accaduto al lavoro svolto da Confindustria Energia, che ha dovuto prendere atto di come la pandemia possa impattare sulle tendenze apparentemente consolidate relative allo sviluppo energetico nel nostro Paese, green economy in primis.
Lo studio approfondisce i piani di investimento delle aziende energetiche in infrastrutture primarie fino al 2030 secondo gli scenari del PNIEC (Piano Nazionale Integrato Energia e Clima), misurandone l’impatto sugli indicatori macroeconomici, sociali e ambientali, le potenzialità e le esperienze maturate dalle imprese nazionali nell’economia circolare, nonché il ruolo che il sistema industriale italiano può svolgere per uno sviluppo energetico sostenibile nella regione del Mediterraneo.
Lo studio sottolinea poi come i consuntivi 2018-2019 sommati alle previsioni aggiornate dei nuovi investimenti per il prossimo decennio portano ad un valore globale di 110 miliardi gli investimenti per le infrastrutture energetiche primarie nel periodo 2018-2030, con un incremento del 14,6% rispetto ai valori quantificati nel precedente studio compiuto nel 2018.
Vengono fra l’altro individuate delle differenze significative per alcune filiere. In considerazione dei nuovi obiettivi PNIEC, le Fonti Rinnovabili presentano stime in crescita di circa il 30% per impianti solari ed eolici, bioenergie e biometano. In aumento anche gli investimenti per tutte le altre filiere, ad eccezione degli investimenti del settore di Produzione Idrocarburi che registrano una riduzione di circa il 25% a causa dei provvedimenti del governo del 2019/2020 che limiteranno nel futuro le attività Oil&Gas nazionali”.
Un decennio di sviluppo delle infrastrutture energetiche che, tradotto in indicatori macroeconomici, significherà ricadute complessive degli investimenti per 350 miliardi di euro durante la fase di realizzazione e di esercizio delle opere con un effetto positivo pari ad un incremento medio dello 0,8% sul Pil nazionale nei prossimi dieci anni, al netto di entrate fiscali ed oneri concessori e senza impatto sul debito pubblico.
E si annuncia significativo anche l’impatto in termini occupazionali: sarà infatti necessario l’impiego in media di 135 mila unità lavorative annue durante la costruzione e la vita utile degli impianti, con il ricorso a competenze qualificate per le tecnologie innovative e i sistemi digitalizzati.
Altro elemento importante evidenziato dallo studio è quello geografico: L’Italia, grazie al suo percorso virtuoso nell’ambito delle strategie europee in tema di energia e clima potrebbe fungere da traino per favorire un’accelerazione della transizione energetica sostenibile nel contesto regionale del Mediterraneo. La sua localizzazione, le sue relazioni storiche con i Paesi mediterranei e il dinamismo del suo settore industriale la rendono un partner affidabile per lo sviluppo di progetti comuni basati sull’utilizzo del gas e delle fonti rinnovabili ed in accordo con i modelli di efficienza energetica e di economia circolare”.
Senonché, come detto, l’arrivo del COVID-19 a studio quasi ultimato pur non lasciando traccia nelle statistiche ha reso necessaria un’opportuna riflessione. Confindustria Energia spiega che “tentare di quantificare esattamente quali potrebbero essere le potenziali conseguenze che questo momento storico avrà sul settore energetico è prematuro. …si ritiene che gli oltre 100 miliardi di investimenti previsti in Italia tra il 2018 e 2030 continueranno ad essere un riferimento valido pur considerando alcuni rallentamenti per la realizzazione dei progetti nel breve periodo”.
In particolare, tali investimenti “saranno una leva importante per favorire la ripartenza economica con un non trascurabile impatto sulle aziende che operano nella filiera energetica comprese le piccole e medie imprese della supply chain aiutandole a superare la contrazione di attività e di fatturato nel 2020 e a partecipare alla prevista ripresa nel 2021″.
Centrale, in questo contesto, il ruolo della green economy, anche se “con l’obiettivo di una rapida ripresa degli investimenti saranno maggiormente necessarie le semplificazioni autorizzative e criteri di economia circolare che garantiscano la tempestività degli investimenti e la loro sostenibilità ambientale e sociale nel territorio”.

La partecipazione è libera: per assistere “in presenza” in sala Orofino è necessario però contattare la segreteria Sezione Energia (Gianluca Ravasini, mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo., mob. 3355933523).

Per coloro invece che volessero partecipare, on-line, alla video conferenza basta cliccare su  Partecipa alla riunione di Microsoft Teams

In allegato la convocazione alle aziende della Sezione Energia ma l’invito è esteso a tutti gli associati potenzialmente interessati.

Ultima modifica il Giovedì, 03 Dicembre 2020 16:04
Gianluca Ravasini

Area Energia,Trasporti e Logistica
Politiche di Sviluppo
Segreteria Sezione Energia, Sezione Trasporti e Logistica
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