Da "Il sole 24 ore"
Venerdì, 15 Gennaio 2021 15:12

Sette giorni - newsletter di Confindustria del 15 gennaio

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I temi della settimana:

GOVERNO: POLITICA ESCA DALLA GABBIA DEI PERSONALISMI E GUARDI LA REALTA’ O IL CONTO LO PAGHERA’ IL PAESE
“Il Paese è tenuto in piedi dalle nostre imprese: il governo ora ci ascolti. Se vogliamo la decrescita felice, allora è un’altra storia. Ma se invece vogliamo aprire la strada della ripresa si può immaginare che tutta l'industria sia una delle voci ascoltate, e non solo nel nostro interesse. Per esempio, abbiamo detto che siamo disposti a mettere in discussione gli sgravi fiscali. Ma per generare risorse per la competitività, non per cercare qualche dividendo elettorale aumentando la spesa corrente”. Così il Presidente Carlo Bonomi in un’intervista al Corriere della Sera. Nel colloquio con Federico Fubini, Bonomi ha commentato la crisi politica e lo stallo sul Recovery plan. “Aspettavamo di vedere i documenti sul Piano nazionale di ripresa e di resilienza, non la crisi di governo che si è aperta. Bisogna uscire dalla gabbia dei personalismi: questa è la vera emergenza. Nessuno parla più della realtà, ma la realtà bussa alla porta e presenta il conto. Confindustria - ha detto il Presidente - ha buoni rapporti con singoli ministri, ma nel complesso questo è stato un governo molto chiuso su se stesso. Non ci ha mai dato risposte: zero sul piano Italia 2030 che portammo agli Stati generali, zero sul piano 2030-2050 che abbiamo presentato all'Assemblea di Confindustria”.
Bonomi è poi tornato sul tema del Mes sanitario e sulla necessità di utilizzare questo strumento. “Chiediamoci quali sono i risultati dall'inizio della pandemia. La struttura della sanità ha mostrato molte deficienze, dunque il Mes è da prendere” – ha affermato.
Nel corso dell’intervista è stato affrontato anche il tema delle politiche attive. Secondo il Presidente serve aprirsi alle agenzie private perché “vivono a contatto delle imprese, conoscono le loro esigenze e sono in grado di prendere in carico i disoccupati per formarli e trovare loro un posto. Qui nessuno vuole licenziare e nessuno vuole lasciare le persone senza reddito – ha sottolineato - ma ormai rischiamo un dramma sociale e il modello di cassa integrazione d'emergenza Covid alla lunga non può funzionare”.
Il Presidente Bonomi è poi intervenuto al Tg5 e ha richiamato la necessità di affrontare con concretezza la realtà dei fatti. “L'Italia vive un momento drammatico – ha detto - un momento di grande crisi, tra cui quella economica. Abbiamo bisogno di un Governo serio e competente che ascolti il mondo delle imprese, motore di crescita del Paese” – ha concluso.

RECOVERY FUND: SIAMO CRITICI, NON E’ IL PROGETTO ADATTO A COGLIERE UN’OCCASIONE UNICA. GOVERNO ASCOLTI LE IMPRESE

“Siamo molto critici, non è il progetto adatto a cogliere un'occasione unica. Non c'è il senso di quale Paese vogliamo costruire”. E’ il giudizio netto del Presidente Bonomi a proposito del documento sul Recovery Plan approvato in Consiglio dei ministri. Inoltre, entrando nel merito del Piano, il Presidente ha sottolineato: “Si è arrivati ad approvarlo senza dibattito né confronto. Non si parla di come rendere la società più moderna, inclusiva, aperta ai giovani e alle donne. Non c'è un percorso per il Sud. Non sono indicate riforme, obiettivi, indicatori di performance. Non ci sono i rendimenti attesi degli investimenti. Quasi non si parla di fisco”. E – ha proseguito- nonostante l’abbondanza di programmi, a volte non se ne capisce la coerenza. Ci dicono che vogliono costruire 753 ospedali, quando da noi mediamente ci vogliono vent'anni per farne uno. Bonomi si è chiesto poi quale credibilità possa avere un documento già blindato da un accordo politico senza aver consultato preventivamente nessun attore economico ed ha rivendicato come sia l'industria manifatturiera a tenere in piedi il Paese. “E’ il settore che genera indotto per i servizi ed è quello che va meglio” ha detto. “Nel 2019, in piena crisi e nel silenzio generale, il manufatturiero italiano è persino salito di una posizione passando dall’ottavo a settimo posto nel mondo. Mi auguro che ci sia un governo disponibile ad ascoltare chi ha dimostrato capacità di far crescere il Paese”.

INDUSTRIA: L’UNICA VIA PER USCIRE DALLA CRISI E’ INVESTIRE SULLA BASE PRODUTTIVA DEL PAESE IN CHIAVE DI SVILUPPO

In un’intervista al Mattino anche il Presidente della Piccola Industria, Carlo Robiglio, è tornato a denunciare la mancanza di confronto con Confindustria e con le forze produttive sul Recovery Plan. “Tutto quello che sta accadendo, a partire dalla crisi di governo, ci pare enormemente distante da ciò che servirebbe. Servono politiche connotate da una visione di sistema Paese, che però continuiamo a non vedere. Politiche, per essere ancora una volta chiari, che siano caratterizzate da sviluppo e non da assistenzialismo. La verità è che manca la capacità di comprendere che l'unica strada per trainare il Paese fuori da questa situazione, al di là della pandemia da cui speriamo di uscire quanto prima, è di rafforzarne la credibilità economica e investire sulla base produttiva in chiave di sviluppo. Se si agisce sempre e costantemente solo in chiave assistenzialista, senza rimettere al centro dell'interesse nazionale tutte le azioni di impulso allo sviluppo, non potremo aspettarci nulla di buono per il futuro” ha commentato Robiglio. Mentre sul PNRR ha detto: “E’ fondamentale mettersi al lavoro con la massima attenzione sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, partendo dal confronto con le imprese per rafforzare il sistema economico nazionale, creando valore e posti di lavoro. È il percorso principale sul quale riteniamo che il governo debba procedere: non guardare cioè al dividendo elettorale a breve, ma alla stabilità, alla crescita e al futuro del Paese”. Robiglio ha affrontato anche il tema della credibilità dell’Italia nel contesto internazionale: “Il Paese l’ha costruita sulla base della fiducia nel suo sistema industriale, dal made in Italy alla presenza delle nostre imprese sui mercati internazionali. La grande forza, in particolare del manifatturiero italiano, resta a mio parere il miglior biglietto da visita per il suo futuro. Oggi tutto il mondo si aspetta dall'Italia risposte che guardino alla crescita e allo sviluppo. E non credo che l'Europa guardi con favore all'instabilità politica e a questi continui cambi di percorso”.

MEZZOGIORNO: DA CONFINDUSTRIA UN PIANO DI SVILUPPO PER IL MEDITERRANEO. PRONTI AL CONFRONTO SUL PNRR

“Confindustria è rimasta a lungo in attesa del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza del Governo, chiedendo, ripetutamente e invano, che il percorso di formazione fosse accompagnato da un confronto serio - così Vito Grassi, vicepresidente di Confindustria e Presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione Territoriale, in una lettera pubblicata dal Foglio. “Ora finalmente, sullo schema di PNRR presentato in Consiglio dei Ministri, dovrebbe partire un ampio confronto, in Parlamento e con tutte le parti sociali. Meglio tardi che mai, è il caso di dire, ma va aggiunto che si è persa l’occasione di valorizzare il contributo del partenariato socioeconomico, che per mesi ha comunque lavorato per definire strategie, individuare interventi e progettarli anche nel dettaglio. Infatti la nostra rappresentanza territoriale non è rimasta passivamente in attesa, ma ha svolto una ricognizione molto approfondita, partendo dalle analisi e dalle proposte di Confindustria avanzate al Governo. Le otto Confindustrie regionali del Mezzogiorno, partendo dalle proposte delle Associazioni regionali del Sistema Confindustria, hanno elaborato una sintesi complessiva e una proposta specifica sugli obiettivi di coesione interna. Si tratta di “Costruire il Mediterraneo”, un piano di sviluppo incentrato sulla messa in rete dei porti e delle zone economiche speciali del Mezzogiorno, delle Isole e dell’Italia centrale, per l’attrazione di nuovi investimenti e nuove tecnologie volte a dotare di infrastrutture materiali e immateriali un futuro di mobilità smart e green, congruente con i grandi corridoi europei. Nell’ultima bozza del PNRR – prosegue Grassi - ritroviamo ampiamente le nostre indicazioni, ma i giudizi non possono che essere ancora parziali e provvisori, in attesa dei contenuti specifici di intervento e dell’auspicato confronto col Governo. Rispetto alle versioni precedenti, in quest’ultima potrebbero esserci dei cambiamenti apprezzabili nella prospettiva della coesione territoriale e soprattutto del Mezzogiorno, ma non ancora del tutto soddisfacenti o comunque da chiarire”.

G20 BUSINESS SUMMIT: AL VIA I LAVORI CON IL B20 INCEPTION MEETING. MARCEGAGLIA: L’ITALIA NON SPRECHI L’OCCASIONE

Giovedì prossimo 21 gennaio con l’Inception Meeting prenderanno ufficialmente il via i lavori del G20 Business Summit - B20, il più autorevole fra gli Engagement Group istituiti dal G20, riservato alle imprese e alle loro associazioni di rappresentanza, la cui organizzazione è stata affidata a Confindustria, per discutere le priorità dell'agenda economica globale. “Questo G20 non sarà una passerella, dobbiamo incidere e ci sono le condizioni perché questo avvenga. Quando si è dovuto confrontare con le crisi, il G20 ha portato ai risultati e alle proposte più efficaci. Tocca a noi condividere oggi le vie d’uscite dall’emergenza”, ha detto Emma Marcegaglia, chair del B20, in un’intervista al Corriere della Sera. “Va trovata in fretta una soluzione. Il Paese non può restare in questa impasse, non ce lo possiamo permettere. Il G20 è una vetrina per l’Italia e l'occasione per dimostrare sul campo la nostra capacità di leadership al centro della scena internazionale. Abbiamo l'obbligo di non sprecarla” ha proseguito Marcegaglia. Con il B20 Confindustria sarà in prima linea per supportare la Presidenza italiana nell’affrontare le sfide che ci attendono sulla scena mondiale. Al tavolo del B20, nato per formulare raccomandazioni di policy indirizzate alla Presidenza di turno in diversi settori strategici, ci sono 1000 delegati titolari dei Paesi G20, vertici delle multinazionali e 3000 partecipanti complessivi per una comunità d’affari che conta oltre 6,5 milioni di imprese. L’intero processo opererà attraverso Task Force, coordinate dalla Chair Emma Marcegaglia e guidate dai CEO delle più importanti aziende nazionali e composte da circa 100 delegati ciascuna: Trade & Investment (Barbara Beltrame); Energy & Resource Efficiency (Francesco Starace); Integrity & Compliance (Patrizia Grieco); Employment & Education (Gianpietro Benedetti); Digital Transformation (Maximo Ibarra); Finance & Infrastructures (Carlo Messina); Health & Life Sciences (Sergio Dompé); Sustainability & Global Emergencies (Claudio Descalzi).

Viale dell'Astronomia, 30 - 00144 R
Leggi l’intervista del Presidente Bonomi al Corriere della Sera, la lettera di Grassi al Foglio, l’intervista di Robiglio al Mattino, e di Marcegaglia al Corriere della Sera.

  Qui il link all'intervento del Presidente Bonomi al TG5: http://telp.ri.telpress.it/news/2021/01/15/2021011501558924266.MP4

Laura Federicis

Coordinatore Area Relazioni Istituzionali e Comunicazione
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