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Venerdì, 16 Aprile 2021 12:57

Sette giorni - newsletter di Confindustria del 16 aprile 2021

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CREDITO: LE IMPRESE HANNO BISOGNO DI RISPOSTE URGENTI. BENE LA PROROGA DELLA MORATORIA, MA SIA AUTOMATICA

“Le imprese hanno bisogno di risposte ora e non si può aspettare oltre. Il temo è scaduto”. Così Emanuele Orsini, Vice Presidente di Confindustria per il credito la finanza e il fisco, nel corso dell'Audizione sul tema della liquidità presso la Commissione Finanze della Camera dei Deputati. “La ripartenza dell’economia italiana - ha spiegato Orsini - è frenata da alcuni fattori. Innanzitutto, il forte rincaro delle materie prime, che eserciterà una pressione al ribasso sui margini delle imprese e sul loro cash flow. Inoltre, il forte calo degli investimenti privati (-9,1% nel 2020), che pur essendo attesi in ripresa dal 2021 (+ 9,2%), saranno frenati dal debito emergenziale contratto dalle imprese. Le misure varate dal Governo durante i primi mesi dell’emergenza hanno fornito sostegni e liquidità e contribuito alla tenuta del sistema. Ma la contropartita è un forte impatto sulla struttura finanziaria” – ha sottolineato il Vice Presidente. Guardando poi ai prestiti, Orsini ha detto che “sono aumentati significativamente (+7,6% rispetto all’anno precedente), grazie ai finanziamenti garantiti dal Fondo di Garanzia per le PMI (con oltre 1,8 milioni di operazioni per circa 155 miliardi di finanziamenti) e da garanzia Italia di SACE (che ha garantito circa 1.800 operazioni per circa 23 miliardi di finanziamenti). Si tratta in totale di quasi 180 miliardi” – ha osservato. Infatti, come stimato dal Centro Studi nel suo ultimo rapporto di previsione sull’economia italiana, il peso del debito calcolato in termini di anni di cash flow necessari per ripagare i debiti emergenziali, aumenterà in modo significativo in tutti i settori. “In particolare - ha detto Orsini - nell’industria si passa dai 2,2 anni del 2019 ai 5,4 anni del 2021. Nei servizi da 1,9 anni a 3,8, con alcuni settori in cui la situazione è davvero critica, come il commercio (da 2,2 anni a 11,5) e l’ospitalità (da 2 anni a 5,9). Una condizione che, non lascia spazio agli investimenti” – ha fatto notare il Vice Presidente. “Per questo - ha continuato il Vice Presidente esponendo le priorità delle imprese per uscire dalla crisi Covid - è indispensabile agire, innanzitutto, prolungando e potenziando le misure di sostegno alla liquidità. Nel medio periodo, va rafforzata la patrimonializzazione delle imprese e la diversificazione delle loro fonti finanziarie. In seguito alle anticipazioni sul DEF, in cui è prevista l’estensione della moratoria per le pmi per tutto il 2021 Orsini ha commentato che “va esattamente nella direzione indicata da Confindustria ed è indispensabile che sia automatica” E il Vice Presidente ha espresso soddisfazione anche per la proroga delle garanzie, anche se a livello europeo resta comunque essenziale un ripensamento complessivo delle regole. Infine Orsini ha ricordato che resta anche necessario consentire a tutte le imprese di allungare i tempi di restituzione dei finanziamenti garantiti dagli attuali 6 anni fino a 15 anni.

B20, MARCEGAGLIA: POSSIAMO FARE LA DIFFERENZA. IMPRESE PRONTE A FARE LA LORO PARTE, AD OTTOBRE LE NOSTRE PROPOSTE A DRAGHI

“I lavori del B20 sono ancora in corso, presenteremo le nostre proposte al presidente Draghi a inizio ottobre. Questo Summit italiano sta suscitando un forte interesse da parte di moltissime imprese, da Jeff Bezos, che partecipa a un nostro gruppo, fino alla piccola azienda indiana. C’è la percezione che, in una situazione straordinaria come questa, G20 e B20 possano davvero contare e fare la differenza”. Così Emma Marcegaglia, Chair del B20 Italy 2021 al convegno digitale organizzato da PwC. “Il ruolo del business – ha proseguito la Presidente - è molto importante e noi dobbiamo impegnarci, assumendoci delle responsabilità”. Sul tema della sostenibilità - per la community del B20 – sono tre gli elementi fondamentali: uno standard nelle metriche con cui le aziende devono comunicare agli stakeholder i propri risultati; un carbon price globale, un segnale molto chiaro che fa andare gli investimenti nella stessa direzione; infine, una grande attenzione al tema delle tecnologie e della ricerca. “Se ci sono questi fattori – ha concluso la Marcegaglia - le imprese sono pronte a fare la loro parte, ad esempio, sulla riduzione delle emissioni, impegnandosi per combattere il Climate Change”.

CSC: IN ITALIA RISALITA INCERTA. A FINE 2022 GAP RECUPERATO MA ESITO CONDIZIONATO DA CAMPAGNA VACCINALE

L’Italia è in risalita dalla voragine ma l’esito è incerto. Il CSC nel Rapporto di previsione di primavera prevede un graduale recupero del PIL italiano, concentrato nella seconda metà di quest’anno, arrivando al +4,1% nel 2021 e al +4,2% nel 2022. A fine 2022 l’economia, secondo gli economisti di Confindustria, dovrebbe colmare la voragine aperta nel 2020 dalla pandemia. Rispetto allo scenario di ottobre, per il 2021 si ha una revisione al ribasso di 0,7 punti. Questa previsione è condizionata all’avanzamento della vaccinazione di massa in Italia ed Europa: l’ipotesi è che il Covid sia contenuto in modo efficace dai prossimi mesi. “Ma altri paesi europei recupereranno prima di noi. La Germania già a fine 2021. Tutta l'Europa continentale è in ritardo e c'è il pericolo di non riprendere la crescita precedente”, ha commentato il Presidente Carlo Bonomi aprendo i lavori del seminario. Per Bonomi sono quattro le principali incognite per la ripresa europea: “la rapidità del piano vaccinale, l'implementazione rapida ed efficace del Next Generation Eu, le scelte cruciali di politica finanziaria sui prestiti bancari alle imprese e la quarta è inerente i costi alti e la scarsa reperibilità di materie prime e semilavorati”. In chiusura dei lavori è intervenuto il Vice Presidente Maurizio Stirpe che ha detto: “Per gestire l'attuale fase di transizione, la riforma degli ammortizzatori è una priorità. Bisogna passare dalla difesa del singolo posto di lavoro, a quella dell'occupabilità dei lavoratori, in primis attraverso la formazione. E passare dalle politiche passive di sostegno al reddito alle politiche attive”, ha osservato Stirpe, sottolineando però che “ancora non siamo entrati nel merito della discussione al tavolo tra governo e parti sociali sulla riforma degli ammortizzatori”. Infine, in merito all’ipotesi di un'ulteriore estensione del blocco dei licenziamenti Stirpe ha affermato: “è una strategia miope che porterà più danni che benefici”.

 Leggi l’audizione si rischi finanziari per le imprese e il comunicato sull’ estensione della moratoria

https://bit.ly/3e1XvcA
https://bit.ly/3tolzwL

Leggi il rapporto di previsione del Centro studi Confindustria

https://bit.ly/32moR7H

Ultima modifica il Venerdì, 16 Aprile 2021 14:48
Antonella Tarquinio

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