Da "Il sole 24 ore"
Venerdì, 02 Agosto 2019 14:36

Sette giorni - newsletter di Confindustria del 2 agosto 2019

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I temi della settimana

MANOVRA: PRIORITA' E' TAGLIARE IL CUNEO FISCALE A VANTAGGIO DEI LAVORATORI. SERVE REAGIRE E STOP A CONFLITTI
tag: governo, crescita, manovra, cuneo, fiducia

La preoccupazione principale è che la stagnazione diventi un elemento che accettiamo in chiave passiva anziché reagire. Così il presidente Boccia intervistato dal Tg3 ha commentato l'andamento dell'economia italiana con il rallentamento della produzione industriale, anche in Lombardia, e la discussione aperta con il Governo in vista della Manovra. Il rallentamento dell'economia globale comincia a far sentire gli effetti anche in Italia e dobbiamo reagire come Paese e come Europa. In questo contesto la priorità per Confindustria è il cuneo fiscale: ridurre le tasse sul lavoro e quindi elevare i salari dei lavoratori italiani significherebbe recuperare il circolo virtuoso dell'economia. Anche le imprese, all'interno delle quali c'è una grande reazione, hanno un ruolo da giocare. Tutti devono fare di più ma occorre una politica economica che ci accompagni perché da soli possiamo fare tanto ma da soli non ce la faremo. Preoccupano per questo anche le tensioni nella maggioranza. I conflitti istituzionali non aiutano mai, perché generano incertezza e minano la fiducia delle imprese e dei mercati. C'è una posizione all'unanimità di tutte le categorie economiche che indicano come priorità la riduzione del cuneo fiscale a favore dei lavoratori, e le infrastrutture, e vedono criticità sul salario minimo. Ha ribadito il presidente nel corso della trasmissione zapping su radio 1 Rai. Per Confindustria non può esserci uno scambio tra cuneo fiscale e salario minimo. Sono aspetti diversi e c'è un problema di impatto economico per le imprese.

ECONOMIA: CRESCITA ZERO, PRUDENZA SU DATI LAVORO. RISCHIAMO DI TORNARE INDIETRO
tag: Pil, occupazione, governo, lavoro, investimenti

Il dato dato sulla crescita zero nel secondo trimestre non sorprende, sono molti mesi che vediamo l'economia italiana sostanzialmente ferma. Così il Centro Studi nell'analisi mensile (in allegato Congiuntura Flash) a commento dei dati Istat su Pil e occupazione. C'è qualche piccolo segnale positivo nel secondo semestre del 2019, grazie al calo dei tassi sovrani e a una schiarita per i consumi. Potrebbero ripercuotersi sull'andamento del Pil ma difficilmente nel 2019 andremo oltre la crescita zero che il CSC aveva già previsto. Anche se avessimo una seconda parte del 2019 più positiva ormai l'anno è compromesso. I dati sull'occupazione sono positivi ma non si riflettono sul Pil, forse stiamo creando occupazione a basso valore aggiunto. Stiamo tornando indietro con servizi a basso valore, orari più flessibili, più occupati ma meno ore di lavoro. Serve prudenza nella lettura dei dati, perché nel giorno in cui l'Istat certifica la crescita zero del Pil, diminuisce il tasso di disoccupazione, ma in termini netti i posti di lavoro calano tra maggio e giugno e non si ha ancora alcuna evidenza sul numero di ore lavorate. Gli investimenti privati sono in peggioramento e la crescita dell'export è fragile, frenata da scambi mondiali fermi e industria europea in affanno. L'economia Usa è resiliente, ma per la Brexit aumenta il rischio "no deal" e gli emergenti - aggiunge il rapporto - sono in stallo.

LAVORO: SU SALARIO MINIMO E CUNEO CONVERGENZE IMPRESE-SINDACATI. IN AUTUNNO AVANTI CON PATTO DELLA FABBRICA
tag: lavoro, sindacati, salario, contratti, cuneo rappresentanza, patto delle fabbrica
Convergenze tra Confindustria e sindacati sul salario minimo e sul taglio del cuneo fiscale, due partite cruciali su cui le parti sociali già negli incontri previsti con il governo la prossima settimana, metteranno le carte sul tavolo. Nessun documento unitario è stato messo a punto, ma le imprese e Cgil Cisl e Uil ribadiranno al governo la stessa ricetta: criticità sul salario minimo orario e sì ad un taglio del cuneo fiscale a vantaggio dei lavoratori. I principi di massima sono emersi nel corso del nuovo round sul Patto per la fabbrica che tra ottobre e dicembre vedrà una accelerazione del confronto in vista di un rush finale, con l'apertura di 5 tavoli su welfare, mercato del lavoro e formazione, politiche attive, partecipazione e mezzogiorno. Bisogna rafforzare i contratti collettivi nazionali di lavoro e questo rende perfettamente inutile l'introduzione di un salario minimo.Un passo avanti è rappresentato dall'annuncio della firma a settembre della convenzione tra Inps, ministero del lavoro e ispettorato e parti sociali per la misurazione della rappresentanza sindacale. Se si vuole combattere effettivamente il dumping contrattuale, infatti, lo si può fare dando rilevanza e prevalenza ai contratti di lavoro stipulati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative. Suscita preoccupazione la proposta, in esame in Parlamento, di introdurre una retribuzione lorda minima oraria, fissata a 9 euro. Tale livello sarebbe pari a oltre l'80% della retribuzione mediana oraria italiana, in netto disallineamento rispetto a ciò che accade nei 22 paesi UE in cui esiste già un salario minimo legale, dove esso rappresenta, mediamente, appena il 45% del salario mediano. Occorre ancorare il salario minimo a parametri oggettivi.

Di seguito i link all'intervista di Boccia al Tg3 e a Zapping radio 1 Rai, all'editioriale della Dg su Huffington Post e l'intervista al Corriere della sera.
In allegato la Congiuntura Flash

https://bit.ly/2Kpns6W

https://bit.ly/2OKiPd0

https://www.confindustria.it/notizie/dettaglio-notizie/Il-Paese-fermo-Il-Governo-deve-reagire-con-scelte-chiare-e-veloci-L-editoriale-di-Marcella-Panucci-su-Huffington-Post

https://www.confindustria.it/notizie/dettaglio-notizie/Marcella-Panucci-al-Corriere-della-Sera-il-confronto-sempre-utile-ma-ora-serve-tracciare-un-percorso-in-vista-della-Manovra-3

Ultima modifica il Venerdì, 02 Agosto 2019 14:40
Laura Federicis

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